Aggiornamento 4 Ottobre 2017: Il Senato ha riconosciuto la LIS. Dopo anni di attesa l'Italia sta per avere una legge che garantisce piena cittadinanza a tutti i sordi.

Ad oggi, la Lingua dei Segni Italiana (LIS) non ha ancora ottenuto alcun riconoscimento a livello nazionale, sebbene l’iter legislativo per la sua ufficializzazione sia cominciato nel 2015.

L’Italia resta, dunque, l’unico paese, insieme al Lussemburgo, a non aver riconosciuto ufficialmente la propria lingua dei segni, nonostante il Parlamento europeo si sia espresso a favore del riconoscimento delle lingue dei segni nazionali già nel lontano 1998 e, più recentemente, nel 2016.

 

Verso il riconoscimento della LIS

In Italia, da anni il movimento LIS Subito! si batte per ottenere il riconoscimento della LIS da parte dello Stato, al fine di promuovere l’inclusione e di tutelare questa lingua.

Il disegno di legge sul riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana, in discussione al Senato negli ultimi mesi, prevede che sia garantito l’insegnamento della LIS nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, nonché la presenza di un interprete della LIS presso scuole superiori ed università.

Il disegno di legge mira, inoltre, a promuovere la diffusione della LIS e a favorire l’accessibilità alle informazioni e alla comunicazione da parte delle persone sorde, in particolar modo per quanto riguarda comunicazioni di carattere istituzionale, pagine e portali Internet di pubblica utilità e servizi di emergenza e pronto intervento, ma anche ad incentivare la pratica della sottotitolazione delle trasmissioni televisive.

Ufficializzare la Lingua dei Segni Italiana, però, non significa solamente favorire l’accessibilità alle informazioni. Riconoscere la LIS significa, soprattutto, dare alle persone sorde e alle loro famiglie il diritto di scelta in merito alle modalità comunicative e ai percorsi educativi da adottare, nonché agli strumenti per il raggiungimento della piena integrazione sociale. Grazie al riconoscimento della LIS, infatti, le persone sorde o ipoudenti potranno esercitare pienamente il diritto di partecipazione alla vita economica, politica, sociale e culturale del Paese.

Due scuole di pensiero

Se da un lato molte persone, tra cui i sostenitori del movimento LIS Subito!, si battono per il riconoscimento della LIS come lingua propria della comunità sorda, dall’altro lato c’è chi si schiera contro il riconoscimento di quella che è, a tutti gli effetti, una lingua. La LIS è, infatti, una lingua naturale che non deriva dall’italiano, ma che è caratterizzata da regole sintattiche, semantiche, morfologiche e fonologiche proprie.

Tra gli oppositori figurano medici ed educatori che vedono la LIS come una forma “diversa” di comunicazione e ritengono che il suo riconoscimento, invece che favorire l’integrazione, potrebbe comportare un maggiore grado di esclusione sociale per le persone non udenti.

Inoltre, alcuni medici, in particolar modo otorini, audiologi e foniatri, ritengono che l’utilizzo della LIS possa limitare l’apprendimento della lingua parlata, in questo caso dell’italiano, e che, grazie alle protesi e agli impianti cocleari di ultima generazione, la conoscenza della LIS abbia perso qualsiasi utilità.

Il riconoscimento della LIS a livello nazionale è il primo passo da compiere se si desidera preservare l’identità culturale e linguistica della comunità sorda, per la quale la LIS rappresenta un fattore essenziale, così come ogni altra lingua e altre lingue dei segni in Europa e nel resto del mondo.

Sebbene ci sia ancora della strada da fare, grazie a questo disegno di legge qualcosa sembra muoversi e l’intera comunità sorda italiana spera che presto la LIS possa ottenere il riconoscimento che merita a livello nazionale.

È ora che anche gli utenti della Lingua dei Segni Italiana vengano finalmente ascoltati e che, con quasi vent’anni di ritardo, l’Italia si allinei al resto dei Paesi europei.

E voi cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra opinione.

 

Maggiori informazioni sul movimento LIS Subito!: http://www.lissubito.com/

Maggiori informazioni sul disegno di legge: http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/39984.pdf

Maggiori informazioni sulla risoluzione del Parlamento Europeo del 23 dicembre 2016: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2016-0442+0+DOC+XML+V0//IT